martedì 10 novembre 2009

Il potere della parola

Il potere della parola


Si parla tanto di Legge dell’attrazione e dell’importanza dei pensieri che creano la realtà.
Si consiglia in molti testi di scegliere accuratamente i pensieri e di essere consapevoli delle emozioni che da questi scaturiscono.
A ragione si dà importanza alla presa di coscienza di questi due importanti strumenti (pensieri ed emozioni) mediante i quali si costruisce il nostro quotidiano.
Ma se il pensiero è capace di costruire la realtà così come fa l’emozione ad esso associata, c’è un altro strumento altrettanto importante con cui consci o non, creiamo il nostro destino: la parola.
La parola è del resto pensiero fatto suono e la sua vibrazione è potente.
Tutta la nostra realtà del resto nasce da un suono, un suono primigenio, come sanno coloro che intonano l’AUM meditativo o chi conosce i sacri testi su cui è scritto:
“In Principio era il verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio” (Gv, 1, 1-18).
Se le parola (sia scritta che parlata) ha una risonanza nel cosmo tanto forte, perchè allora non imparare a sceglierla con cura?.

Scrive Rinaldo Lampis in un testo che ho molto amato dal titolo L’uso cosciente delle energie :
“La parola è un tipo di energia ancora più potente del pensiero, perchè è pensiero con in più l’energia del suono; è importante quindi prestare attenzione non solo ai pensieri che provengono dal nostro programma, dal nostro modo di pensare, ma anche al nostro modo di esprimerci (eliminando quelle parole e frasi fatte che usiamo automaticamente durante la giornata) fa sì che emaniamo un’energia debole, imprecisa o dannosa al nostro benessere mentale”.

In pratica come descriviamo a parole il Mondo così questo si presenta ai nostri occhi.
Se i pensieri sono la penna con cui scriviamo la nostra realtà intinta nell’inchiostro delle emozioni, la parola allora è il segno che poniamo sul foglio bianco della nostra esistenza.
Attenzione allora alle parole, attenzione a tutte. Non lasciare che escano dalla tua bocca senza che tu sia consapevole delle conseguenze che esse possono scatenare.
Anche le parole creano karma, lo creano eccome, nel bene e nel male.
Prendiamo l’esempio di una parolaccia, una parola di disprezzo verso qualcosa o qualcuno.
La diciamo. La buttiamo lì in un discorso, credendola innocua, magari di cattivo gusto per alcuni, ma pur sempre innocua. E invece la brutta parola comincia il suo viaggio, risuona nell’universo ed espande il suo messaggio nel cosmo.
Ritornerà a noi prima o poi, in una forma o nell’altra.
La parolaccia è come una carta buttata in terra. Non è la fine del Mondo, ma a te cittadino o passante tornerà una città sporca.
Con questo non voglio incitare ad un linguggio bigotto, ma ecologico, pulito, consapevole e dettato unicamente dall’amorevolezza.

Si legge in La luce sul sentiero, un trattato sul percorso interiore la cui origine si perde nella notte dei tempi (la sua forma originaria era quella di un manoscritto di foglie di palma su cui erano redatti i preziosi aforismi, ciascuno dei quali può essere considerato una perla di saggezza dal valore universale e immortale):
“Prima che la voce possa parlare in presenza dei Maestri, essa deve aver perduto il potere di ferire. Prima che l’anima possa stare alla presenza dei Maestri, i suoi piedi devono essere lavati nel sangue del cuore”.

Che le tue parole siano come la musica degli angeli.

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